ANDREA SALERNO (La Superstoria)

La storia vista con gli occhi della satira
a cura di Stefano Corradino (www.raitre.rai.it)

Torna in prima serata da sabato 11 giugno la “Superstoria”, il “finto documentario storiografico” di Raitre. Quaranta minuti per ciascuna puntata per raccontare, attraverso le migliori gag satiriche della televisione, alcuni episodi della storia italiana. Un programma di Andrea Salerno.

Come e’ nata l’idea della Superstoria?
Il progetto nasce tre anni fa ai tempi della trasmissione “Il caso Scafroglia”. A me e al giornalista Andrea Purgatori venne in mente di ideare un finto documentario che “prendesse in giro” il revisionismo storico, quasi una parodia della storia. Cosi’ facemmo una puntata sul caso Moro, molto strana e complessa, che raccontava questa vicenda in modo paradossale.

Raccontare pezzi di storia italiana attraverso la satira. Perche’?
Nella storia della televisione ci sono tantissimi esempi di narrazione di fatti storici raccontati in maniera parodistica. E la satira e’ capace di una sintesi straordinaria. Nella prima puntata parleremo della famiglia e ci siamo addentrati in questo tema in modo piuttosto bizzarro.

E’ un format che funziona?
Ritengo di si’, e’ divertente, ma fa riflettere, e’ veloce e a bassissimo costo.

Il materiale che utilizzate da dove proviene?
Abbiamo attinto dai programmi di satira dell’archivio Rai ma anche da vecchi programmi di Beppe Grillo, inediti di Luttazzi, Tognazzi, Vianello… Poi c’e’ del materiale documentario. Il risultato e’ un montaggio in cui ogni singolo pezzo viene descritto attraverso una voce narrante e l’esito e’ molto efficace. Ma il lavoro di ricerca e’ stato molto complesso.

La scelta degli argomenti e’ legata all’attualita’?
Prevalentemente si’, poi ci sono anche temi che abbiamo scelto “a prescindere”, perche’ volevamo mettere in evidenza alcune vicende o pezzi di storia interessanti. Come ad esempio la puntata che andra’ in onda dopo il referendum e sara’ dedicata agli ogm, alla ricerca e alle tecnologie, un tema a noi caro e al tempo stesso molto attuale.

La satira in televisione gode di buona salute?
In Italia in generale si’, in televisione un po’ meno e se ne fa poca, attualmente. Ma non mi fascerei la testa: se ne fara’ sicuramente di piu’ domani…

L’ultima puntata, ad ottobre, sara’ dedicata a Pasolini. Perche’ questa scelta e in che modo un “finto documentario satirico” affrontera’ la vicenda dell’intellettuale romano?
Sara’ una puntata abbastanza atipica e probabilmente senza pezzi di satira. Abbiamo deciso di dedicare l’ultima ora di trasmissione, in prima serata, a questo straordinario intellettuale, a meno di un mese dal trentesimo anniversario della morte. Ma cercheremo di non parlare della morte bensi’ della sua vita. La sua fine “ingombrante” non va dimenticata ma rischia di schiacciare tutto cio’ che di grande ha fatto. Vorremmo ricavarne il ritratto di un intellettuale lucido che in un momento difficile per la societa’, riusciva a parlare un linguaggio diverso attraverso il cinema, la poesia, la carta stampata. E vorremmo farlo conoscere ai giovani che ahime’, sanno troppo poco di lui.