L’Europa intervenga in favore del pluralismo

L’Europa soccorra l’Italia dall’emergenza informazione e la salvi dal patologico squilibrio a favore di Berlusconi, governo e partiti di maggioranza, un dislivello che ha superato ampiamente ogni livello di guardia. E’ la sintesi dell’esposto indirizzato all’Ocse, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa elaborato dall’avvocato Ernesto Maria Ruffini, che abbiamo presentato ieri insieme al direttore del “FuturistaFilippo Rossi. Abbiamo chiesto agli osservatori internazionali di venire in Italia per verificare il pluralismo dell’informazione televisiva in vista delle elezioni amministrative e dei referendum.

Niente di “rivoluzionario”: ci siamo limitati a citare sentenze della Corte Costituzionale, decreti legislativi, delibere delle Autorità competenti che, recependo i principi dell’articolo21 della Costituzione ribadiscono che deve essere garantita la pluralità delle fonti, l’obiettività e l’imparzialità dei dati forniti, la completezza e la correttezza di informazione erogata. E che tutti i soggetti politici possano accedere alle trasmissioni di informazione e di propaganda elettorale in condizioni di parità di trattamento. Un principio che vale anche per i telegiornali dal momento che, secondo l’Autorità Garante per le Comunicazioni (Agcom) “i direttori, i conduttori, i giornalisti devono orientare la loro attività al rispetto dell’imparzialità, avendo come unico criterio quello di fornire ai cittadini il massimo di informazioni, verificate e fondate”. Un monito inevitabile dal momento che, secondo le analisi ricavate dal sito della stessa Autorità, tra agosto 2010 e febbraio 2011 si è determinata un’evidente disparità di trattamento in favore del Governo e, più in particolare, della persona del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

E’ questo ciò che ha spinto Articolo21 e il Futurista, soggetti così diversi tra loro, e altre organizzazioni, a presentare un esposto agli organismi internazionali affinché, da subito si realizzi un monitoraggio del pluralismo, in particolare nelle televisioni e che consenta, laddove si ravvisino sbilanciamenti, di intervenire immediatamente per ottenere un riequilibrio. A nulla serve infatti che l’azione sanzionatoria o riparatrice si ottenga all’indomani delle consultazioni amministrative. O dei referendum che la maggioranza sta cercando di boicottare in ogni modo. Prima rifiutando l’Election day (e dilapidando così svariati milioni di euro che potevano essere utilizzati diversamente), e poi facendo dietro front sul nucleare, un vergognoso espediente per impedire che si raggiunga il quorum e che i cittadini possano esprimere un secco no alla privatizzazione dell’acqua e ad una giustizia fatta su misura per uno. Uno solo. Sempre lo stesso.

Nelle prossime settimane saremo a Bruxelles, ancora con un largo schieramento per una campagna europea contro il conflitto di interessi. Che è la madre di tutte le disparità, delle censure, delle omissioni e delle manomissioni dell’informazione.

(di Stefano Corradino – Quotidiano “Terra” – 19 aprile 2011)