Quello che le note non dicono. Intervista a FIORELLA MANNOIA

Cd, compilation, dvd, album Live… La produzione discografica di Fiorella Mannoia è copiosa e inarrestabile. Praticamente un’uscita all’anno. La sua è vera passione. Ma non solo artistica. E’ passione civile. Dialoghiamo pacatamente di musica e società. Ad un tratto le arriva un sms sul cellulare. Legge, si solleva di scatto ed esulta: “Hanno liberato San Suu Kyi”. “Quello che ci vuole per iniziare bene una giornata è una bella notizia come questa”, sottolinea la cantante romana. L’intervista può cominciare.

Ha pubblicato di recente un doppio cd dal titolo “Il tempo e l’armonia”. Partiamo dal titolo: qual è la relazione tra questi due elementi?
Tempo e armonia sono i due elementi costitutivi della musica. Mi piaceva farli diventare il titolo di un album, anche per il gioco di parole. D’altronde è l’obiettivo di ciascuno di noi quello di vivere il proprio tempo in armonia.

Ne siamo carenti oggi?
Sì, ma ovviamente non riguarda solo il nostro Paese. E’ il mondo ad essere pieno di contraddizioni e di ingiustizie. Vivere in armonia dovrebbe significare pari opportunità per tutti ma siamo molto lontani da questo obiettivo.

Molti i brani del suo ultimo lavoro discografico. C’è un fil rouge che li lega?
Per parlare di questo doppio cd bisogna tornare al lavoro precedente. Una raccolta, un disco di cover nel quale ho inserito le canzoni che avevo cantato negli ultimi tre anni più quelle che avrei voluto interpretare, come “Cercami” di Renato Zero. E’ da quella tournée quindi che deriva questa incisione. Sono un’interprete e mi piace curiosare nel repertorio altrui, mettermi alla prova con canzoni scritte da autori di generazioni diverse, con linguaggi diversi. Mi piace sperimentare. Sulla carta poco avrei avuto da spartire con Cesare Cremonini o con Tiziano Ferro. Quando poi ho deciso di cantare alcune delle loro canzoni ho capito che non siamo poi così distanti…

Una tournée acustica. Era stanca dei suoni campionati?
E’ così. Avevo voglia di strumenti veri, di tornare a fare musica come si faceva una volta. Senza dover essere schiavi della tecnologia, pur usandola.

Ha citato Cremonini e Tiziano Ferro. Come vede la nuova generazione musicale? Talentuosa o senza idee brillanti?
Siamo in una fase di stagnazione, non solo italiana chiaramente. In piena crisi di creatività, soprattutto in occidente. Sembra che abbiamo già detto tutto e finiamo per “riciclarci”. Penso infatti che le novità possiamo aspettarcele solo dai paesi emergenti. E’ all’Africa, all’India, all’America latina  che dobbiamo prestare attenzione. Al sud del mondo. Non sono una veggente, sto parlando per istinto…

Ci saranno pure giovani di talento in Italia… Recentemente ha duettato con Noemi, una delle giovani voci femminili più interessanti
Un’ottima voce. L’ho incontrata a X Factor nell’edizione in cui ero ospite e mi ha colpito la sua timbrica così particolare, un pò simile alla mia. Lei mi aveva incuriosita ma l’esperienza era finita lì. In seguito mi ha chiamato per chiedermi se volessi partecipare ad una canzone del suo disco che ho ascoltato e apprezzato. E così abbiamo deciso di collaborare, ed è nato un bel rapporto di amicizia.  Noemi mi ricorda un po’ me quando avevo la sua età…

Ha citato X Factor, una delle poche trasmissioni in cui si fa musica in tv.
Non credo che tutta la musica passi per i cosiddetti “Talent show”. Vorrei vedere altro in tv, che si desse spazio a tutti non solo alla musica pop. Ma questo è quello che passa il convento. Per carità, ben vengano queste trasmissioni, il mio non è un atteggiamento snobistico. E’ un buon modo per cominciare ma dalla tv mi aspetterei molto di più. Purtroppo invece oggi la musica passa solo da “Amici” e “X Factor”. Sarebbe utile che ci fossero altri programmi, che si parlasse e si suonasse altra musica, le sonorità latinoamericane ad esempio…  

Un continente che la affascina, è evidente anche nelle sue scelte musicali…
Considero il Brasile come la mia seconda patria. Più che una viaggiatrice lì mi sento una turista.

All’ultima edizione di Umbria Jazz ha suonato sul palco con i giovani del gruppo “Axè”, ragazze e ragazzi recuperati dalla strada e coinvolti in attività artistiche. Un progetto che l’ha molto coinvolta…  
Sono venuta in contatto con “Axè” a Bahia dove ho conosciuto Cesare De Florio La Rocca, l’avvocato fiorentino da decenni in Brasile per occuparsi di attività di cooperazione internazione. E che ha dato vita ad un’iniziativa splendida e che merita di essere valorizzata e finanziata. Un progetto di recupero dei giovani in una realtà dalle profonde disparità sociali. Aver cantato con loro più di una volta (lo farò anche a gennaio prossimo) è stata una grande emozione. A Umbria Jazz c’è stata grande sinergia tra pubblico e palco, un’atmosfera difficile da trovare.

L’arte, la cultura e la bellezza contro il disagio, la miseria, la mancanza di speranza.
Un esempio che andrebbe seguito anche nel nostro Paese, ma qui non si fa altro che tagliare…

Si muove frequentemente per i suoi tour. Non solo in America latina. Qual è il suo rapporto con il viaggio?
I tour sono un viaggio perenne perché quando si parte si sta in strada per mesi. Purtroppo prima e dopo un concerto le uniche cose che si vedono sono le strade e gli autogrill. E’ il modo peggiore per visitare i luoghi ma è il migliore per conoscere la gente perché ogni città ha il suo pubblico e reagisce in modo diverso alle canzoni, alle parole. Un viaggio umano più che visivo.

Immagino che la sua passione per i viaggi vada al là delle esibizioni live…
Sì, quando posso. Amo Parigi e ci vado spesso, amo la Normandia, la Provenza, la Bretagna. L’Irlanda. In Europa viaggio sempre volentieri. Pochi grandi viaggi, a parte il Brasile.  

Luoghi e continenti che vorrebbe vedere e approfondire?
L’Africa mi affascina molto. Vorrei andarci, conoscerla a fondo e fare anche qualcosa per questo luogo splendido che, purtroppo, è terra di conquista e pattumiera del mondo; mi fa stringere il cuore sapere che la vita è partita da lì ed oggi è un continente abbandonato. Tutti ne parlano ma nessuno fa niente.

Lei un’artista sensibile alle tematiche sociali. Pensa che tale sensibilità non sia sufficientemente diffusa tra i suoi colleghi?
Non mi permetto di esprimere un giudizio di questo tipo. Ognuno deve fare le cose che la coscienza gli suggerisce. Non giudico chi non ne sente la necessità, sono cose che vengono da dentro e non si possono né imporre né, eventualmente, condannare. Per quanto mi riguarda quando mi chiamano per una causa da appoggiare in genere non mi tiro indietro. E’ un po’ come condividere la mia fortuna, il grande privilegio che ho con chi ne ha bisogno.

E’ recente il suo impegno in Abruzzo per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto
Sono da poco tornata dall’Aquila dove stiamo discutendo della destinazione dei nostri fondi per il progetto “Donne per l’Abruzzo”. Con la somma raccolta si dovrebbe acquistare una macchina per la dialisi. Ne sono orgogliosa ma mi domando: dobbiamo pensarci noi? Se siamo ridotti al punto di dovere chiedere ai cantanti di racimolare dei fondi per acquistare apparecchiature mediche siamo messi proprio male…

I suoi prossimi impegni
Ora sono ferma e con tutta calma sto pensando ad un nuovo disco di inediti che uscirà a Natale 2011, e a seguire una tournée. Ma è ancora presto per parlarne…

Magari lo annuncerà su Facebook. Lei è particolarmente attiva nell’uso di questo social network, lo deve ritenere uno strumento di grande potenzialità comunicativa…
Penso che internet in generale, se usato con intelligenza nel selezionare la verità dalle bufale, sia l’unico strumento per far circolare notizie che diversamente non conosceremmo mai. In questo contesto Facebook è un ottimo luogo di interazione. Chiaramente essendo un personaggio conosciuto non posso utilizzarlo come fanno in tanti magari postando un commento tipo “oggi ho mangiato una pasta molto buona”… Mi sentirei ridicola e non voglio usarlo per fami pubblicità (per quello c’è il mio sito internet). Pertanto non parlo quasi ma di me,  parlo e scrivo opinioni su fatti che ci circondano, sociali e politici. Ed è straordinario vedere come un messaggio, una riflessione, una denuncia passi di bocca in bocca, di bacheca in bacheca. E tutto ciò sembra fare anche paura dal momento che qualcuno tenta di metterci le mani… Ma non glie lo permetteremo!!

Conversazione piacevole e stimolante. Prendendo in prestito i versi ad un altro grande della canzone italiana… E no che non M’annoia non M’annoia…

(di Stefano Corradino – “Viaggiando”)