SUSANNA CAMUSSO: "donne in piazza il 13 febbraio. E, quando sarà indetta, saremo con Art.21 alla manifestazione per la Costituzione"

Susanna Camusso, segretario Cgil è appena rientrata da un viaggio ad Auschwitz in occasione della Giornata della Memoria. “E’ struggente – racconta a caldo il segretario della Cgil – l’effetto che fa trovarsi davanti ad uno dei più tristemente noti campi di concentramento, e al Campo2 dove si trovano le lapidi di tutti i Paesi. E la prima domanda che risuona assordante nella testa di ciascuno è: ‘come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto?’ Poi c’è il secondo interrogativo: come fare a non cancellare la memoria della tragedia orribile dell’Olocausto? E rincuora vedere i tanti ragazzi arrivati fin lì con con i treni da tante parti d’Europa dopo aver preparato dei lavori a scuola su questi temi e che rimangano in silenzio raggelati davanti al cancello”.

“La memoria – scriveva Cicerone – diminuisce se non la tieni in esercizio”. Un esercizio a cui ci siamo disabituati?
Purtroppo sì. Il nostro Paese si sta abituando a pensieri e ricordi brevissimi. Non si mettono in fila i fatti degli ultimi anni. Siamo tutti costretti a vivere freneticamente il presente e così si perde la capacità critica. Per questo è essenziale distinguere sempre tra ciò che appare e le persone vere, in carne ed ossa, con le loro storie.

E’ proprio su questo solco che Articolo21 ha deciso di proporre una manifestazione nazionale unitaria che abbia al centro della mobilitazione la Costituzione, e la memoria viva di una Carta, frutto di dure lotte, che conserva tutta la sua attualità… 
Penso che la vostra sia un’iniziativa molto importante. La Costituzione deve essere il filo conduttore del nostro impegno e della nostra azione quotidiana. E saremo con voi quando deciderete di promuovere una mobilitazione a difesa dei valori della Carta. Così come saremo in piazza come donne il 13 febbraio. Una manifestazione alla quale sicuramente voi parteciperete…

Immaginiamo che le donne scendano in piazza il 13 anche perchè hanno qualcosa da dire in più, specie dopo ciò che è trapelato in queste settimane dalle intercettazioni…
Ognuna di noi, che con le sue fatiche, le sue scelte quotidiane ha progettato la sua vita si sente profondamente offesa nella sua dignità allorché le donne vengono considerate solo come oggetti di cui servirsi. Oggetti e merci, e le persone scompaiono… Scenderemo in piazza per manifestare la nostra indignazione e per dire che c’è un’altra Italia che non accetta questo modello, e che pensa alle donne non come “oggetti” ma come “soggetti”. In piazza inoltre anche per dire agli uomini: ‘se non parlate adesso, quando?’

E agli uomini di governo cosa chiederete?
Di andarsene. A cominciare dal capo. Perchè questo governo non ha fatto nulla. Anzi una cosa l’ha fatta: ha rovinato l’Italia e noi ora abbiamo bisogno di ricostruirne le radici a partire dalla difesa e dal ripristino dei valori della Costituzione.

Chiedere qualcosa anche ai media? Giornali e tv hanno meritoriamente presidiato i cancelli di Mirafiori durante il referendum per poi, sostanzialmente, dileguarsi…
Chiediamo che non lo facciano, che continuino a presidiare i luoghi del lavoro. Mi stupisco ogni volta perchè quando c’è un referendum o un fatto importante di cronaca si riscoprono magicamente gli operai. Poi i riflettori si spengono. Se dovessi rivolgere un appello direi: andate  davanti alle fabbriche anche quando non c’è un referendum o un casus belli, fatene oggetto di informazione costante, perchè il lavoro è la vita quotidiana delle persone. Nel lavoro si determinano gli elementi di democrazia e di crescita del paese o, quando il lavoro non c’è, è precario e senza diritti, quelli di arretramento.

Lo pensiamo anche noi…
(ride) Si finisce sempre per dirlo a quelli che già lo pensano..

Speriamo che il messaggio arrivi anche gli altri… 

(di Stefano Corradino)

http://www.articolo21.org/2500/notizia/camusso-donne-in-piazza-il-13-febbraio-e.html