Evviva i borghi con il loro sano campanilismo. Intervista a Dario Vergassola

Dario Vergassola conduce Kilimangiaro con Camila Raznovich ma era partner anche della Colò nella precedente edizione. “E’ un programma storico che Licia ha portato in Rai e se lo è coltivato in tanti anni con grande professionalità” spiega al Radiocorriere Tv. “Le due conduzioni sono sicuramente differenti. La Colò era più rassicurante, la Raznovich ha un gran ritmo, mi frega in velocità. E’ molto “social”.

Lei non è altrettanto “social”?
Molto, molto meno. Più che nativo digitale io sono un primitivo. Niente facebook né twitter, con il computer sono un disastro. Forse anche perché sono piuttosto pigro nell’imparare a usarlo.

Quattro ore di programma in diretta ogni settimana è una bella maratona
Un bell’impegno, senza nulla togliere a quelli che fanno lavori veri!

La sfida tra i borghi sta avendo successo
L’attenzione è alta, perché i borghi, con le loro tradizioni culturali rappresentano l’ossatura dell’Italia. Ognuno di essi ha la sua particolarità e questo rivela la varietà del territorio italiano. Ma i borghi bisogna imparare a gestirli. Perché sono molto fragili. Basta farci passare una sopraelevata vicino o edificare un palazzo senza un minimo di criterio, o mettere senza metodo le parabole sui tetti e cambia tutto. Ci vuole profonda oculatezza.

Gli italiani sono sempre legati al territorio che abitano?
Assolutamente sì, c’è un sano campanilismo. Magari scappano per motivi di lavoro o per altre ragioni ma con il borgo conservano un legame fortissimo.

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Intervista di Stefano Corradino pubblicata sul Radiocorriere Tv