Quando tra due giorni i giornali torneranno in edicola “Liberazione” non ci sarà. “Torno subito” titola oggi il quotidiano diretto da Dino Greco. E noi ce lo auguriamo. Speriamo che l’assenza dalle edicole sia solo temporanea, che verranno individuate tutte le modalità affinchè questa testata possa tornare nelle rotative, per essere sfogliata e letta, ripiegata nella tasca della giacca o lasciata in autobus o in treno affinchè qualcun altro possa sapere cosa Dino, Fabio, Frida, Roberta, Checchino, Vincenzo, Daniele, Raffaele, Annamaria, Nicola, Tonino, Boris, Carla, Alessandro… hanno da dire sulle cose del mondo. Con un corsivo tagliente, un’analisi sul cedimento della politica (e anche di tanta parte della sinistra) alle lusinghe del mercato, un’inchiesta su una delle tante guerre dimenticate ai margini del mondo.
Si dirà che potrà continuare a farlo sulla rete, l’edicola virtuale che sembra destinata nei prossimi decenni a dover soppiantare quella tradizionale.
Così non potrà essere. Se internet è uno strumento formidabile per conoscere e condividere in tempo reale ciò che accade in ogni parte del globo l’informazione cartacea non dovrà soccombere. Non per un vincolo nostalgico o romantico con questo o quel mezzo di fare informazione ma perchè mentre siamo ormai abituati, attraverso, un pc, un tablet o uno smartphone a divorare bulimicamente le notizie, e magari a dimenticarcele dopo pochi istanti, distratti da una pubblicità accattivante o dall’avviso di un messaggio ricevuto da una chat o un social network abbiamo bisogno di riconquistare il tempo per approfondire, scavare a fondo in una notizia, sottolineare una parte dell’articolo affinchè rimanga impresso nella memoria. O magari ritagliare un’intera pagina ed incorniciarla quando il titolo o la foto grande sintetizzano una notizia meglio di mille parole.
Ho avuto il piacere e il privilegio di scrivere alcuni articoli per “Liberazione” e di essere spesso ospitato in prima pagina. Copie che conservo gelosamente. Ma quando mi capita di riprenderle in mano recupero riflessioni di politica interna od estera, recensioni di libri o di film, inchieste o interviste che sono ancora oggi di grande attualità.
Giornali storici come “Liberazione“, “il Manifesto” e pochi altri hanno il merito di essere molto più di un quotidiano, che esaurisce la sua funzione nelle 24 ore ma sono strumenti di riflessione e di dibattito; luoghi (rari) in cui si esercitano ancora punti di vista critici nei confronti di un’idea cinica del mercato che tutto avviluppa, imbarbarisce, disumanizza.
Per questo vogliamo sperare, anzi siamo sicuri che quello di “Liberazione” sia solo un arrivederci e non un addio e che al più presto ci ritroveremo in edicola per condividere battaglie di giustizia e di libertà; e con il quotidiano sotto braccio nelle manifestazioni, come se fosse una baguette. Perchè l’informazione, soprattutto quella vera e sana è come il pane. E non possiamo nè vogliamo farne a meno.
http://www.articolo21.org/4498/notizia/liberazione-tornate-subito.html