LUIGI DE MAGISTRIS: "Ho fiducia nei napoletani e credo nella riscossa di questa città e del Mezzogiorno"

“Sono ottimista perchè, per la prima volta da tanti anni, tra le donne e gli uomini di Napoli si è diffusa una forte ansia di cambiamento che, sono sicuro, metterà in moto una partecipazione inedita delle forze sane e democratiche che faranno ripartire Napoli. Sotto ogni punto di vista: culturale, lavorativo, economico, industriale, turistico…” Luigi De Magistris è stata la vera sorpresa delle elezioni amministrative. Ora si presenta alla sfida finale con una riflessione lucida su passato, presente e futuro della città.

“A prescindere da chi diventerà sindaco, Napoli è una città senza prospettive”. Lo ha affermato qualche giorno fa il sociologo De Masi interpellato dall’agenzia stampa Adnkronos sull’esito delle amministrative. Come commenta la sua dura opinione?
Capisco il moto di indignazione ma è un’affermazione qualunquista che non condivido. Napoli è una splendida città, piena di vitalità. La Napoli depressa sta trasformando questa depressione in indignazione sociale e mobilitazione. Se il sociologo De Masi si facesse un giro per la città in questi giorni vedrebbe un grande entusiasmo. La voglia di una svolta, di un cambiamento vero.

Il risultato del primo turno è stato inaspettato. Probabilmente anche per lei
Io ci credevo. Perchè ho potuto seguire con i miei occhi lo straordinario movimento popolare che si è messo in moto in queste settimane. Penso che il successo della mia candidatura sia un fatto eccezionale: i partiti che mi sostengono avevano un consenso intorno al 6-7%, io ho preso il 27%…

Ha molta fiducia del risultato del ballottaggio…
Ho fiducia nei napoletani, una città piena di speranze che dimostrerà al paese intero che c’è un altro Mezzogiorno e un’altra classe dirigente. E mi auguro che intellettuali di spessore come De Masi abbiano la bontà di approfondire quello che sta accadendo a Napoli. Una città che non merita i giudizi di Borghezio ma nemmeno quelli sommari.

I problemi di una città come Napoli sono tanti ma è indubbio che il malessere è più profondo per la vergogna dei rifiuti che sembrano essere una piaga incurabile. Eppure si parla solo degli aspetti “ambientali” del fenomeno, mentre si trascurano quelli relativi agli affari sulla “monnezza”. Quali interessi ci sono dietro?
Interessi enormi. I rifiuti a Napoli non sono né uno tsunami né un castigo di qualche entità sovrannaturale. E non è neanche malapolitica. E’ volonta precisa, sono interessi affaristico-politici e criminali che ruotano attorno alle discariche dove si interrano rifiuti di ogni tipo, e alla realizzazione di inceneritori fatti dai soliti costruttori. Detto questo a Napoli il partito unico della spesa pubblica non ha mai voluto affrontare l’emergenza in modo risolutivo e in armonia con le direttive europee sui rifiuti. La raccoltà differenziata su tutto il territorio cittadino, gli impianti di compostaggio, la riduzione di rifiuti, il riuso, la tariffa invece della tarsu… Abbiamo le mani pulite e vogliamo lavorare nell’ottica di una vera e propria rivoluzione ambientale.

Non sarà solo un problema istituzionale. Per la raccolta differenziata serve anche far attecchire una nuova sensibilità; non pensa che sarà difficile in una città spesso “anarchica” come Napoli?
No, non credo sarà un ostacolo difficile da sormontare. Nei tre quartieri sperimentali in cui è partita la raccolta i risultati sono ottimi.

Non può negare però che i cittadini sono piuttosto esasperati. Disoccupazione, precarietà, povertà, e l’emergenza rifiuti hanno fatto perdere fiducia nella politica. Lo dimostra il calo considerevole di partecipazione al primo turno delle elezioni.
E’ indubbio. Un’esasperazione comprensibile per il modo in cui la politica è stata gestita fino ad oggi. I cittadini napoletani hanno bisogno di affidarsi a persone che rappresentano l’etica pubblica e l’interesse di tutti. Di un sindaco che lavora dalla mattina alla sera, che fa l’interesse collettivo, che ha le mani pulite. Certo, se chi in politica dovrebbe dare l’esempio non lo fa si determina inevitabilmente un affievolimento della tensione morale.

E se il problema fosse, oltre a quello della sfiducia nei confronti della politica anche quello di una scarsa fiducia in se stessi e nella capacità di potersi emancipare da soli?
E’ possibile. Ma proprio per questo sono ottimista perchè sento, per la prima volta da tanti anni, che tra le donne e gli uomini di Napoli si è diffusa una forte ansia di cambiamento. E metterà in moto una partecipazione inedita delle forze sane e democratiche che faranno ripartire Napoli. Sotto ogni punto di vista: culturale, lavorativo, economico, industriale turistico…

Il Pdl campano sembra molto preoccupato dal risultato da lei raggiunto. Qualche giorno fa Mario Landolfi, vicecoordinatore vicario del partito in Campania invita Lettieri a “volare un pò più in alto” e gli suggerisce di indicare subito i nomi di tre assessori. Noi preferiamo sapere, più che i nomi, i profili delle donne e degli uomini che andranno a comporre la sua giunta.
Qualche nome è già circolato ma in realtà penso anche io che sia più importante intendersi sul profilo. Le donne e gli uomini che andranno a comporre la mia giunta saranno tutte persone che non hanno avuto prima alcun incarico di governo cittadino e che non sono stati compromessi con le pagine politiche che abbiamo alle spalle, con il “bassolinismo”. Saranno persone competenti, credibili, e con una storia coraggiosa. Perchè dal momento che il nostro progetto si fonda su una rottura totale di un sistema fatto anche di rapporti tra la camorra, la politica e i colletti bianchi c’è bisogno di persone coraggiose.

“Vi sveleremo chi sono veramente Pisapia e De Magistris” ha detto Silvio Berlusconi all’indomani dello spoglio al primo turno. Preoccupato per nuove forme di dossieraggio?
Berlusconi ha abituato il paese al “metodo Boffo”. Io purtroppo l’ho vissuto sulla mia pelle in questi anni ma ho la schiena ben dritta, quindi è pane per i miei denti. Possono utilizzare tutti i “metodi Boffo” che vogliono, noi qui “abbiamo scassato” come ho detto a Napoli, il mio messaggio è passato tra i cittadini. Lettieri si accompagna a ministri, sottosegretari, autoblu, bodyguard e veline. Io giro tra la gente e mi immergo in tutti i quartieri. Il popolo di Napoli ha già scelto ed è pronto per il cambiamento.

Articolo21 ha promosso un sit in davanti all’Agcom per esprimere forte preoccupazione per i rischi di brogli mediatici in questi ultimi scampoli di campagna elettorale (come peraltro si è determinato alla vigilia del primo turno). E’ a suo avviso un rischio reale?
Innanzitto vorrei dare atto al vostro lavoro davvero meritorio di questi anni. Vi seguo da cittadino e da politico e vi sono vicino nelle battaglie che conducete. Penso che occorra vigilare molto affinchè la campagna elettorale sia seguita dai mezzi di informazione in modo corretto e non ci si schieri come è già successo in precedenza ma si dia effettivamente voce a tutte le parti in gioco.

L’informazione passa anche per il web, uno strumento che lei ha ampiamente utilizzato. Tra i parlamenti europei il suo era il blog con il maggior numero di visitatori…
Ho sempre puntato su internet, sui blog, su facebook, sui social network in generale. Il web come uno strumento straordinario per la libera circolazione delle idee, e un mezzo per connettersi a persone che fisicamente non possono incontrarsi. Sul web si ricevono critiche, spunti, riflessioni, anche suggerimenti molti utili per i contenuti programmatici. E considerata la gigantesca sproporzione di apparati, di mezzi e di risorse economiche tra me e Lettieri, internet diventa un pò anche un’ancora di salvataggio, la lotta di Davide contro Golia.

E’ uscito vincitore dalla prima sfida, ora siamo alla resa dei conti finale. Perchè l’elettore indeciso e indignato per anni di mal governo dovrebbe scegliere di votare De Magistris sindaco?
Per le idee che esprimo ma anche e soprattutto per la mia storia personale. Ho 43 anni e quello che ho imparato nella mia vita di cittadino, poi di magistrato e dopo ancora di politico è giudicare le persone dalla loro storia. Cosa hanno fatto. Se si sono girati dall’altra parte, se hanno piegato la schiena oppure se hanno avuto il coraggio di mettersi contro un sistema. Se sono persone di garanzia e non faziose, se stanno dalla parte di chi ha piu’ bisogno. I napoletani mi valutino per ciò che ho detto e fatto e che mi differenzia da un signore reclutato dal mondo dell’impresa e calato dall’alto per volere di Berlusconi e Cosentino. Fare il sindaco di Napoli è un’altra cosa: significa credere nella riscossa di questa città e del Mezzogiorno.

(stefano corradino)

http://www.articolo21.org/3219/notizia/amministrative-de-magistris-ho-fiducia-nei.html