Quarant’anni fa, il 25 agosto 1975 usciva “Born to run”
Era già qualche anno che ascoltavo Bruce Springsteen, nelle musicassette originali e attraverso i bootleg di Max, un fan torinese del Boss che mi spediva registrazioni di concerti e canzoni inedite che altrove non avrei potuto ascoltare.
Poi nel settembre del 1988, a 16 anni, parto da solo in treno per Torino per assistere allo Human Rights now“, il mega concerto promosso da Amnesty in occasione del quarantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. C’erano Sting, Peter Gabriel, Tracy Chapman, e Youssou N’dour ma soprattutto The Boss con la storica E Street Band.
Una carica esplosiva e trascinante (chiunque ami Springsteen impazzirà ascoltandolo dal vivo per l’energia sprigionata dal suo rock).
Entra la batteria con una rullata, poi un giro di chitarra, tastiere, sax e fiati.
“We gotta get out while we’re young `Cause tramps like us, baby we were born to run”
(“Dobbiamo fuggire finché siamo giovani. Perché i vagabondi come noi, tesoro, sono nati per correre”).
E tutto acquista un senso, compiuto e meraviglioso.