Vento di cambiamento

Il risultato del ballottaggio ha superato le più rosee previsioni degli elettori del centro sinistra. Uno tsunami che ha spodestato il centro destra da Milano, ha ribaltato il responso di una Napoli che tutti vedevano inesorabilmente consegnata al centro destra, ha eletto a Cagliari un 36enne progressista dopo 20 anni di amministrazioni conservatrici. E poi Trieste, e tante altre realtà d’Italia. E il piccolo comune brianzolo di Arcore, dove campeggia Villa San Martino, vera e propria alcova presidenziale a pagamento, come testimoniano le 389 pagine di allegati nell’inchiesta della Procura di Milano.

Un responso inatteso dunque, ma non del tutto. Tanti sono stati in questi mesi i segnali di un vento che stava cambiando direzione. Bene ha fatto Gad Lerner ad aprire la puntata de “l’Infedele” con le immagini del 13 febbraio, quando una splendida e gremita piazza del Popolo ospitava un fiume di donne al grido di “Se non ora quando?”.

E prima ancora la grande manifestazione del Popolo Viola del 2 ottobre scorso. E poi quella del Palasharp di Milano del 5 febbraio promossa da Libertà e Giustizia. Un mese dopo, il 12 marzo, con Articolo21 e tante altre organizzazioni, piazza del Popolo si riempiva di bandiere tricolori e copie della Costituzione. E ancora: lo sciopero generale della Cgil del 6 maggio e le tante iniziative del mondo della scuola e della ricerca. Gli studenti e gli operai sui tetti delle università e delle fabbriche per rivendicare il diritto all’istruzione e a un lavoro dignitoso e non più precario.

E’ anche grazie a tutti coloro che in questi mesi si sono riversati nelle piazze se oggi possiamo festeggiare il risultato elettorale. Piazze reali e piazze virtuali: le mobilitazioni della rete, dei siti internet e dei blog. Il passaparola quotidiano dei social network che ha disarcionato dal trono gli autocrati del nordafrica e sta contribuendo a logorare il potere del sultano di casa nostra.

Il 30 maggio è il primo giorno di libertà degli indignatos italiani. “Wind of change”, come titola un celebre brano del ’90 ispirato dai mutamenti politici che si stavano verificando nell’Europa dell’Est: “Il futuro è nell’aria, lo posso sentire ovunque, soffiare con il vento del cambiamento”.

(stefano corradino)

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