ENRICO BERTOLINO: "Dall’editto bulgaro all’editto bischero"

“Io smetterei pure di fare satira politica per dedicarmi a quella di costume. Ma non dipende da me, dipende dai politici. Se i politici la smettessero di fare dichiarazioni per poi smentirle. O se le barzellette le facessero raccontare a noi, noi non romperemo più le palle a loro… Sennò beccatevi il trio Medusa davanti a Montecitorio vestito da vigile… E’ la legge del contrappasso. Se invece non lo volete e lo vietate diventate dittatori…Enrico Bertolino parla ad Articolo21 di satira e politica e delle critiche di Bondi a “Glob”. “Perché il ministro non viene in trasmissione a spiegarcelo?

“Volgare e ributtante”. Così il ministro per i Beni culturali ha definito la scorsa puntata di “Glob”.
E’ un parere personale, su Carta intestata del Ministero. Forse è questo il problema.

Bondi ha parlato di scarso senso dell’etica.
Dissentire su un programma è assolutamente legittimo. Ma scomodare l’etica… A meno che non consideriamo i programmi di seconda e terza serata come programmi di elevazione spirituale…

C’è chi lo ha definito un nuovo piccolo editto bulgaro.
Mi sembra più un editto bischero.

Faccia lei un esempio per commentare una caso televisivo volgare e ributtante
Non sarà ributtante ma il tono usato da Ignazio La Russa contro Concita De Gregorio è senz’altro volgare.

Dopo le dichiarazioni di Bondi lei ha ricevuto molti attestati di solidarietà.
Sì e ho ringraziato tutti quelli che non l’hanno fatto. Ma non mi sento un perseguitato politico; non posso uscire da questa vicenda come Gramsci o i fratelli Rosselli né ho intenzione di perpetrare la polemica. Anche Mentana mi ha chiesto di andare in trasmissione ma non ho intenzione di montare il caso.

La giudica una vicenda irrilevante?
Sì, penso e spero che Bondi abbia altre cose da fare che non occuparsi della programmazione di Raitre alle 23:40. Ci sono gli enti lirici e tanti altri problemi…

Berlusconi ha detto in un’intervista che come apre la televisione vede programmi che lo prendono per il c…
Mi sa che non si è fatto registrare tutti i programmi ma solo alcuni… Mi sembra che di trasmissioni che lo celebrano ce ne siano parecchie… L’altra mattina ho visto Apicella che suonava la chitarrina e gli chiedevano con fervore quale delle sue canzoni era stata scritta dal presidente del Consiglio…
Fatto sta che in questi giorni la satira è presa di mira pressoché quotidianamente. Glob, Le Iene…

Perché fa così paura?
Perché irride il potere e interviene nei momenti più delicati. Aristofane ha iniziato a prendere in giro Socrate in un periodo di crisi. Nel Rinascimento la satira non aveva ragione di esistere. L’unico che la faceva era Savonarola che poi fu agevolmente bruciato o, per altre motivazioni Giordano Bruno…

Niente satira in condizioni “normali”?
Pensa a fare un programma satirico in Svezia: attacchi il governo che mantiene gli impegni? C’è assistenza sanitaria, i disoccupati hanno un fondo di aiuto per tre anni al 75% dello stipendio finché non trovano lavoro… Su che la fai la satira? Sulla noia?

Quindi il ruolo della satira politico è quello di fare opposizione?
La satira è satira. Ma certo se guardiamo la nostra opposizione politica viene da piangere. Quando hanno fondato il Pd a Spello sembrava di stare in un cimitero, la commemorazione del “Grande freddo”, le invasioni barbariche. Una tristezza ferale. Sembrava di stare al capezzale di una salma.

Se però la politica non vi desse materiale sareste disoccupati…
Al contrario. Io smetterei pure di fare satira politica per dedicarmi a quella di costume. Ma non dipende da me, dipende dai politici. Se i politici la smettessero di fare dichiarazioni per poi smentirle. O se le barzellette le facessero raccontare a noi, noi non romperemo più le palle a loro… Sennò beccatevi il trio Medusa davanti a Montecitorio vestito da vigile… E’ la legge del contrappasso. Se invece non lo volete e lo vietate diventate dittatori. Ma attenzione che ogni dittatura crea una resistenza.

Sembra che per lei sia stato raggiunto un punto estremo di degrado…
No, c’è ancora spazio grazie a Dio. Al peggio non c’è mai fine. Se fosse il punto più basso da qui si dovrebbe solo raschiare. Invece il pozzo è profondo… In ogni caso si può anche risalire, non voglio vedere sempre le cose in chiave negativa.

(Stefano Corradino – www.articolo21.org)