Un libro è cibo per la mente. Intervista a DUCCIO FORZANO

“La penna è la lingua dell’anima” scriveva il romanziere e poeta spagnolo Miguel De Cervantes morto il 23 aprile 1616. Lo stesso giorno dello stesso anno scomparve anche il più celebre scrittore e drammaturgo inglese, William Shakespeare e il peruviano Inca Garcilaso de la Vega. La sventurata coincidenza della dipartita dei tre autori nello stesso giorno ha stimolato l’Unesco, dal 1996, a patrocinare il 23 aprile di ogni anno “La Giornata mondiale del libro” per promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la protezione della proprietà intellettuale attraverso il copyright. 
Per non mancare a questo appuntamento Rai3 ha deciso di promuovere per il 23 aprile un evento speciale. Il programma di Pietro Galeotti e Duccio Forzano con la collaborazione di Piero Passaniti si intitola “Io leggo perché”, ed è una prima serata dedicata alla lettura con la partecipazione di grandi scrittori, musicisti e artisti. Il Radiocorriere Tv ne ha parlato con Duccio Forzano (nella foto) che della serata speciale è anche il regista.

Quale spirito vi ha guidato nella ideazione di questa serata?
Il punto di partenza è stato immaginare un programma né polveroso né noioso. E’ un po’ il rischio che si corre quando in tv si parla di libri o di teatro. Per questo abbiamo buttato giù una sorta di sceneggiatura che si avvicina molto di più al cinema che alla televisione. Anche la conduzione non sarà quella classica dal momento che il presentatore scelto è Pier Francesco Favino che farà il suo mestiere di attore più che di conduttore e ci guiderà all’interno dello show. Non sarà una serata canonica.

La giornata è dedicata anche ai lettori del libro elettronico che stanno progressivamente aumentando?
Ho finito di leggere da poco un libro molto gradevole dal titolo “Chiuso per kindle” dove i librai vivono l’incubo di svegliarsi una mattina e non avere più libri perché ognuno li ha nel suo tablet.

Lei è tra questi?
Io mi reputo piuttosto tecnologico e ovviamente trovo assai comodo, quando mi sposto, portarmi dietro cinquanta libri racchiusi in un piccolo supporto informatico. Ma non è certo la stessa cosa che toccare, sfogliare, odorare i volumi che hai nella tua libreria. Ovviamente questo processo non riguarda solo i libri. La tecnologia spazza via le collezioni. Ci sono siti internet che sono vere e proprie videoteche on line, peraltro regolari, dalle quali puoi vedere un film prima che esca in Italia. Ma io ho oltre duemila dvd e altrettanti vhs, e i dischi in vinile , tutte cose dalle quali non mi separerò mai. E’ giusto adeguarsi e stare al passo con i tempi ma bisognerebbe avere anche l’accortezza della memoria e di mantenere viva la tradizione del libro, del disco, del dvd.

Libri preferiti?
Mi piacciono molto le biografie, ovviamente quando sono scritte bene. Le ultime che ho letto e che ho molto apprezzato sono quelle di Steve Jobs e quella del tennista Andre Agassi.

Gli italiani leggono poco, sia libri che giornali. La serata è anche un mezzo per stimolare la gente ad aprire qualche libro in più?
Ci piacerebbe tanto se un programma potesse contribuire in tal senso. Sarebbe sufficiente  se fra coloro che ci guarderanno passasse il messaggio portante: che leggere fa bene perché è il cibo per la mente.

Quanta importanza viene data alla cultura nel nostro Paese?
Direi che il peso che si dà alla cultura è sempre più leggero! E non penso affatto che la gente sia refrattaria alla cultura, tutt’altro. Quando abbiamo fatto “Vieni via con me” con Fazio e Saviano, in cui la cultura era di casa, abbiamo avuto ascolti inimmaginabili. Questo vuol dire che la gente si può rilassare anche imparando…

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Intervista di Stefano Corradino pubblicata sul Radiocorriere Tv