Una scatola a sorpresa. Intervista a Teo Teocoli

“A furia di camminare e correre da una parte all’altra o schiatto o acquisisco una forma smagliante”. Ci accoglie scherzando e col fiatone Teo Teocoli quando lo intervistiamo sul nuovo programma di Rai3 “Teo in the box” prodotto da Endemol  Italia, iniziato il 28 novembre, e in onda per quattro puntate, alle 21.45. “Ho appena finito di girarlo e contemporaneamente di fare un film con Fausto Brizzi. Un mese piuttosto gravoso visto che lavoravo anche il sabato e la domenica ma sono molto soddisfatto perché un lavoro così impegnativo al di fuori del teatro era da tempo che non lo facevo. Inizialmente avevo qualche remora ma poi è andata bene!”

“Teo  in the box”, una trasmissione che, a partire dallo spot che l’ha preceduta, è stata avvolta dal mistero
Assolutamente, questa è l’esigenza del “format”, si dice così? Io sono stato trasportato in luoghi che non conoscevo e uscendo da questo box mi dovevo rendere conto di dove ero per poi capire cosa fare.

Niente copione?
Nessun testo scritto, la scatola si apre e io sono lì in un luogo che ignoro e devo mettere in moto la mia capacità di improvvisare a contatto con cose e persone.

Un reality solitario al buio?
Praticamente sì, in pasto a migliaia di persone tra cui pochissimi italiani. E mi sono dovuto barcamenare facendo di tutto, dialogare con gente mai vista, cantare, ballare, improvvisare spettacoli in teatrini per turisti. E molto altro che non vi svelo.

Nella prima puntata ti abbiamo visto alle prese con ruoli molto diversi. Cantante, ballerino, intrattenitore…
Quando sono uscito dalla scatola mi sono ritrovato in una nave di trecentosessantacinque metri diretta a Barcellona. Non finiva mai. Seimila passeggeri, gran parte americani. Sedici ponti, una cabina di comando praticamente grande come il Colosseo. Tutti con il bicchiere in mano, donne e uomini, anche quando andavano a dormire. Cosa contenessero i bicchieri non lo so, ma dubito si trattasse di acqua frizzante o succo di frutta! E non ti dico come erano vestiti. Sono finito prima in un karaoke e poi in un locale dove facevano il swing. E lì ho cantato. Poi in uno locale dove c’erano ballerini sudamericani. C’era una signora piccolissima e un po’ ingobbita di una novantina d’anni che stava ferma ad osservare. Le ho chiesto “bailamos?” e lei si è letteralmente scatenata. A un certo punto sono stato io a fermarmi perché non reggevo più.

Hai fatto anche lo sguattero!
Un’esperienza allucinante. Ho chiesto alla direttrice di un ristorante se potevo fare il cameriere. Lei mi risponde che non è possibile perché quella sera c’è una serata di gala e non era elegante avere un finto cameriere che facesse le gag. “Se vuoi – mi dice – puoi fare lo sguattero”. Un po’ perplesso sono andato in cucina e di colpo è iniziato il bombardamento di cinquanta-sessanta piatti al minuto. Intorno a me i miei colleghi sguatteri che non mi dicevano una parola e neanche mi guardavano. Ho resistito mezz’ora poi ho deciso di fare una gag: ho preso una bottiglia di vino bianco da cucina e ho cominciato a bere. Non passano neanche due minuti che arriva il direttore, me la toglie e va via.

Ti sarai chiesto qualche volta “ma chi me l’ha fatto fare?”
Parecchie volte! Una sera mi stavo godendo un bel cocktail inserito in un finto ananas. Ero seduto rilassato quando si sono avvicinate due ciccione sudamericane che mi hanno letteralmente schiacciato. A una delle due come gesto di cortesia ho chiesto se volesse provare il cocktail. Lei ha girato la cannuccia verso di sé e con un’unica sorsata rumorosa e interminabile si è finita tutto! 

Un uomo di mondo come te sarà abituato ad affrontare qualche piccolo inconveniente
Certo che sì ma comincio anche io ad avere un’età! Quando mi hanno chiesto di firmare il contratto la clausola era non sapere nulla. “Teo, non chiedere è tutto top secret” mi ripetevano. Ho accettato ma con una raccomandazione: “ragazzi io ho settant’anni, è vero che sono allenato ma evitate di farmi fare cose fisicamente pericolose!” Alla fine è andata bene anche se la fatica c’è stata eccome. Ho preso una botta ad un tallone che si è gonfiato. E ho zoppicato per quasi tutta la trasmissione facendo avanti indietro con scarpe da tennis larghissime. Tutto molto divertente ma anche stancante!

Intervista di Stefano Corradino pubblicata sul Radiocorriere Tv