“La cultura può cambiare le cose”. Intervista a Gioacchino Criaco

Cinquant’anni compiuti da poco, Gioacchino Criaco (nella foto), scrittore è l’autore di “Anime nere” il film dal quale Francesco Munzi si è liberamente ispirato per il suo film. Nato ad Africo, un piccolo centro della costa ionica calabrese, in una famiglia di pastori, inizia giovanissimo ad appassionarsi alla lettura e alla scrittura e comincia a meditare su un nuovo modo di raccontare l’Aspromonte. Al Radiocorriere tv non nasconde la sua incontenibile felicità per il successo del film di Manzi.

Si aspettava questo risultato?
Aspettarcelo no ma da calabrese posso dire che lo avevamo sognato così tanto che forse lo abbiamo telepaticamente determinato! Per un territorio di provincia come il nostro questo risultato ha un valore straordinario. Munzi oggi in Calabria è una sorta di eroe nazionale.

Lei ha collaborato anche alla sceneggiatura del  film, cosa intendeva portare del suo testo nella trasposizione cinematografica?
Io ho cercato di spiegare a Francesco Munzi qual era l’anima del libro, i sentimenti, le passioni, le contraddizioni delle persone, e lui è stato così bravo da riuscire a capire anche le sfumature. I gesti, le mosse del viso, il semplice atto di appoggiare la giacca sulla spalla in modo diverso dagli altri. Ha dimostrato una sensibilità non comune.

Il tema della criminalità sembra sullo sfondo ma in realtà non è affatto irrilevante
C’è un messaggio fortissimo nel film anche se non era nelle intenzioni primarie del regista. Mostra il tessuto criminale per quello che è. Anche da noi c’era il mito di alcune persone invincibili e Francesco ha mostrato la miseria di quel mondo. Per questa ragione penso che il film abbia una valenza rivoluzionaria per i ragazzi perché attraverso di esso vedono le cose come sono, il tradimento, il disonore… Un film che hanno visto e rivisto, come una sorta di rito liberatorio.

Più la crisi economica cresce e più le anime diventano nere?
E’ così, e più c’è crisi più aumenta l’appeal delle organizzazioni criminali. E Francesco Munzi ha dimostrato che si può essere vincenti e di successo in altri ambiti: si dice spesso in modo retorico che la cultura può cambiare le cose. Beh lui lo ha dimostrato con i fatti facendo lavorare molta gente davanti e intorno alla macchina da presa. E in molti hanno scoperto di possedere un talento che non pensavano di avere. Il film quindi è stato importante non solo dal punto di vista artistico ma anche sociale.

Fonte: Radiocorriere Tv