Pd o nuova Dc? Intervista a Riccardo Iacona

Al via la nuova serie di PresaDiretta. Ben sedici puntate in prima serata su Rai3 – per un totale di oltre di trenta ore di reportage – tutte autoprodotte e tutte realizzate da una squadra di giovani giornaliste e giornalisti, liberi e appassionati. Si comincia domenica 13 settembre con il primo ciclo da quattro puntate (le altre a gennaio 2016) e possiamo scommettere sul fatto che apriranno un acceso dibattito. Lo chiediamo all’autore e conduttore Riccardo Iacona.

Si intitola “Partiti acchiappavoti” la prima delle quattro inchieste di PresaDiretta autunnale. Chi sono i protagonisti?
La nostra è un’inchiesta sullo stato di salute dei partiti italiani anche dal punto di vista del loro funzionamento democratico. Per ovvie ragioni abbiamo scelto di rivolgere maggiore attenzione al partito del premier Matteo Renzi.

Cosa emerge dal vostro reportage dentro il Pd?
Ho fatto un viaggio in Sicilia scoprendo che centinaia tra parlamentari regionali, consiglieri comunali e sindaci di centro e centro-destra, che prima avevano fatto vincere Cuffaro e Lombardo ora si iscrivono al Partito Democratico. Come mai tutti questi uomini del centro e centro destra salgono sul carro del vincitore e cosa comporta l’ingresso di questi esponenti e portatori di voti per l’identità del Pd? Questa è la domanda portante del reportage.

Qualcuno dei “big” risponderà?
In studio con me ci sarà Matteo Orfini presidente del Pd e sarà sicuramente un bel match. Lui seguirà tutto il reportage con me e con i colleghi che ci hanno lavorato. Commenterà e risponderà in diretta alle domande provenienti anche dal popolo dei social. Ci dovrà spiegare cosa sta cambiando in quel partito. Se è in atto una mutazione genetica. Se entra gente proveniente dal centro destra e la sinistra se ne va il Pd non rischia di trasformarsi nella vecchia Democrazia Cristiana?

Vi occuperete anche di altre forze politiche?
Certamente. A partire da Forza Italia. Siamo andati a seguire la campagna elettorale in Puglia dove c’è stato un aspro scontro fra Fitto e Berlusconi. E poi avremo un pezzo molto interessante: siamo andati in Germania per vedere lì come funziona: e ovviamente nel confronto ne usciamo male. I tedeschi hanno una legge elettorale e una sui partiti entrambe buone e questo salvaguarda il rapporto fra parlamentari ed elettorato. Da noi le operazioni sono tutte fatte dall’alto e sulla testa dei militanti di base.

La seconda puntata avete deciso di dedicarla al lavoro. In quale chiave?Faremo i conti in tasca al nuovo contratto nato dalla riforma del Jobs Act. E’ servita a creare nuova occupazione? Una domanda molto attuale dopo aver scoperto che i dati del Ministero erano falsati. Un interrogativo cogente perché negli ultimi mesi sul Jobs Act è stata fatta molta propaganda. Sempre molto meglio del co co pro e della giungla di contratti precedenti ma cos’è il contratto a tutele crescenti? E’ un contratto a tempo indeterminato per modo di dire visto che è più facile licenziare.

Il tema del lavoro in relazione allo sviluppo economico è un vostro chiodo fisso
Non potrebbe essere diversamente. Solo se noi riusciamo a costruire nuovi e buoni posti di lavoro usciamo dalla crisi altrimenti la domanda interna non crescerà e l’ondata di povertà che ha attraversato il paese dal 2008 non potrà che aumentare.

Terza puntata, le cooperative italiane. Sono nate con fini mutualistici e poi, molte di esse, sono finite…… sotto inchiesta. E per reati vari, come l’associazione a delinquere. Faremo vedere un pezzo della nostra classe dirigente a braccetto con la politica e che fa accordi con la criminalità organizzata. La puntata si intitolerà “Cooperative sporche” e cercherà di far luce sul tema della corruzione, grande e piccola, un altro nostro pallino. E speriamo in questa puntata di non limitarci a denunciare. Daremo anche delle indicazioni su cosa bisogna fare per combattere questo cancro. Che vale una montagna di soldi ogni anno e tiene lontani dal nostro paese gli investitori stranieri.

Nell’ultima puntata del primo ciclo tornate alla politica
E’ la mia grande passione.  Una buona legge elettorale, una legge seria per la democrazia interna ai partiti sono come l’aria pulita. E’ la benzina necessaria per far funzionare l’Italia. La puntata si intitolerà “Il caso De Luca”. Sarà una puntata molto interessante…

Circola lo spot di “PresaDiretta”: “un programma fatto di persone”. Chi sono?
I nostri inviati, ragazze e ragazzi con una media di 30-35 anni, giovani liberi e appassionati  che fanno informazione allo stato puro. L’obiettivo è depurare l’informazione dal talk show per andare dritta al sodo, raccontare i fatti in profondità.

In Rai c’è da poco un nuovo Cda, cosa ti aspetti?
Un investimento sul prodotto. Abbiamo avuto una Rai che, anche giustamente, ha ragionato sui conti, perché con i milioni di euro di debiti non si va da nessuna parte. Ma la Rai anche per vincere la battaglia economica deve investire sul prodotto in modo più coraggioso. Noi come sempre siamo pronti a fare la nostra parte, a mettere il nostro “saper fare” a disposizione per contribuire a un rilancio del servizio pubblico.

Intervista di Stefano Corradino pubblicata sul Radiocorriere Tv